domenica 12 giugno 2011

Memoria di un referendum non vissuto

In Italia tutto inizia nel modo sbagliato, sempre contro qualcosa. L'inizio è sufficientemente sbagliato quando ci si scaglia contro qualcosa, figuriamoci se riuscissimo a mescolare il "qualcosa" con il "qualcuno". Italia paese di abrogatori tout court.
Il pensiero nasce spontaneo appena si rileggono vecchi interventi di politici, tanto in voga ieri quanto oggi, che sostenevano una causa opposta a quella che attualmente vorrebbero veder triturata dall'esito popolare. Un uomo può cambiare idea, ne sono convinto. Quanti si stancano dei propri gusti! Ma un uomo politico, credo io, non può mai cambiare idea (premesso ovviamente che ne abbia una sua); cambiano invece le contingenze, dichiara il contrario di quel che pensava(?!) perché ai sondaggi non può dire no, perché le nostre folle non si guidano si assecondano.
Potesse però essere solo ragione di idee a tener il banco di questo titanico scontro contro la modernità. In questa Italia non vi è nessuna pretesa di voler gestire gli impianti idrici nel modo migliore, di augurare la salute ai nostri vicini di casa, di esser liberi sottoposti...
Vi è solo il gusto di abrogare qualcuno e/o qualcosa... Salvo ovviamente che a qualche altro qualcuno, un giorno, non venisse in mente di abrogare l'ignoranza.

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